Negozio Arteluce - 1961/62 - via della spiga, milano - Vittoriano Viganò
Lo spazio interno era articolato per volumi  riconoscibili, segnati da pareti piene che ne accentuavano l’aspetto plastico: in particolare i parapetti del taglio e del mezzanino e una scala a chiocciola che collegava i livelli principali, libera nello spazio a suggerire anch’essa l’estensione in altezza del negozio. L’esposizione, che si estendeva al piano terra e nel primo piano seminterrato, era caratterizzata dalla successione di episodi riconoscibili: ogni apparecchio esposto godeva di un fondo proprio e di un’altezza libera simile a quella dell’architettura in cui sarebbe stato possibile collocarlo, grazie alla presenza di cassoni a soffitto di differenti altezze. L’allestimento poteva essere modifi cato in funzione delle esigenze espositive, grazie alla presenza di binari elettrifi cati a parete e a soffi tto, che permettevano lo spostamento in ogni punto delle lampade.Su un margine edilizio continuo, fi nito ad intonaco rustico, erano applicati pannelli in trucioli di legno pressati con profi li in legno duro, che facevano da sfondo alle lampade. Essi avevano sezione articolata, con un basamento a 10 cm che consentiva di appoggiare le lampade, un aggetto a 30 cm per nascondere il binario elettrifi cato e uno a 240 cm per ancorarsi al muro retrostante. La scelta di colori e materiali degli elementi costruttivi e d’arredo tendeva a mettere in risalto i prodotti esposti: a questo fine il pavimento era rivestito da stuoie in fi bra sintetica grigia e alle pareti si alternavano materiali con capacità di assorbimento della luce differente, così da alternare punti ben illuminati ad altri più scuri, di passaggio tra i diversi episodi presentati.